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Visualizzazione dei post da giugno, 2024

Mio cugino Vincenzo

  Non avevo una gran voglia di scrivere ma la noia, un’ottima grappa di Amarone e la conferenza stampa di Raffaele Nuostr’ mi hanno fatto venire un minimo di stimolo. La noia è stata fondamentale perché mi ha portato a guardare la conferenza stampa, una cosa che di solito evito come le zucchine e le bietole. Ebbene, Raffaele mi ha portato indietro di dodici anni con quel suo entusiasmo mixed paraculismo e quell’accento, con quella freschezza e quella spavalderia. Insomma, oggi ho visto Montella. E senza aver ancora aperto la bottiglia di Berta, giuro. Una somiglianza che, a prescindere dall’opinione definitiva che, dodici anni dopo, ognuno può avere di Cenzino, per me è un ottimo segnale. Perché quel Montella aveva ER FOCO dentro, la voglia e l’autostima necessarie per trasformare una realtà calcistica, qualunque essa sia. E Fefè, come quel Montella, mi è sembrato in quella fase di carriera fatta di priapismo e gioiosa autostima. Mi è piaciuto Fefè, pure nei momenti di sfrenato lec...