L’epilogo della semifinale è solo l’ennesima replica di un plot che ormai caratterizza la storia della Fiorentina. Potevamo prendere gol in qualsiasi altro modo molto prima ma il tifoso Viola vive in suo personale girone infernale, in cui la condanna eterna consiste nel veder infrangersi i sogni nella maniera più cocente possibile. Magari appena dopo aver riassaporato la speranza. Il ciclo è finito, lo dicono esperti e giornalisti locali ormai da mesi, con una smania di macerie che mi sono convinto faccia parte delle peculiarità di esser fiorentino, almeno geograficamente. Il clima da fine gestione che si respira da qualche tempo ha inzuppato anche questa semifinale, giocata (per me) con lo spirito da saggio di fine anno. Italiano ha voluto iniziare la fine del suo giro in Viola nel segno della coerenza verso il coraggio e i principi di gioco della sua Fiorentina, un modo, forse, anche per mettere la firma su questi tre anni. Un’insistenza che teneva anche conto del passato che v...
La vita, la Fiorentina e tutto quanto.