La partita di ieri è stata una partita importante per diversi motivi. Per la vittoria, sicuramente, perché qualsiasi altro risultato avrebbe fatto sprofondare l’ambiente in uno di quegli psicodrammi tutti viola che personalmente mi mancano come le emorroidi a grappolo. È stata importante perché ha certificato che tra le idee del nuovo tecnico e l’accettazione di queste da parte della squadra c’era una crepa piccola come la faglia di Sant’Andrea. A prescindere dalle difficoltà dovute ad un difficile assemblaggio, il rigetto dei nuovi principi di gioco è stato evidente. Palladino è venuto a Firenze con un modello di gioco in testa e non si può dire che non abbia provato a farlo assorbire ai suoi ragazzi. Anche cercando di far capire loro che certe convinzioni si sposavano con le loro caratteristiche tecniche. Il caso più eclatante è quello di Biraghi, la cui presenza da terzo a sinistra aveva teoricamente un senso in un contesto tattico in cui i difensori devono incidere tecnicamen...
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