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Visualizzazione dei post da settembre, 2024

Hokuto no Kean

  La partita di ieri è stata una partita importante per diversi motivi. Per la vittoria, sicuramente, perché qualsiasi altro risultato avrebbe fatto sprofondare l’ambiente in uno di quegli psicodrammi tutti viola che personalmente mi mancano come le emorroidi a grappolo. È stata importante perché ha certificato che tra le idee del nuovo tecnico e l’accettazione di queste da parte della squadra c’era una crepa piccola come la faglia di Sant’Andrea. A prescindere dalle difficoltà dovute ad un difficile assemblaggio, il rigetto dei nuovi principi di gioco è stato evidente. Palladino è venuto a Firenze con un modello di gioco in testa e non si può dire che non abbia provato a farlo assorbire ai suoi ragazzi. Anche cercando di far capire loro che certe convinzioni si sposavano con le loro caratteristiche tecniche. Il caso più eclatante è quello di Biraghi, la cui presenza da terzo a sinistra aveva teoricamente un senso in un contesto tattico in cui i difensori devono incidere tecnicamen...

Tanto al chilo

  Non mi piacciono le semplificazioni, in nessuna discussione, tanto meno in quelle sul calcio. Però certe volte le motivazioni di determinati accadimenti sono semplici. Almeno alla radice. Ieri a Bergamo è andata in onda l’ennesima pagina del manuale Viola della rinuncia alla gioia, col solito schema che passa dall’illusione alla delusione in pochi minuti. La Fiorentina ha affrontato discretamente la gara, per una buona mezz’ora ha disinnescato gli orobici con un uomo in più in mezzo (Bove) con l’ordine di raddoppiare su chiunque a centrocampo. Una tattica che è potuta essere anche offensiva per merito dello stato di grazia fisica di un Kean onnipresente nel puntare la difesa avversaria negli spazi e sempre in grado di reggere botta contro il suo avversario diretto. La squadra di Palladino, grazie alla superiorità numerica, ha impedito i collegamenti dell’Atalanta con gli esterni e mandato momentaneamente in tilt le marcature uomo su uomo di Gasperini a centrocampo. Poi, in un pai...