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Visualizzazione dei post da aprile, 2025

Off Side ( again )

  Capitolo 2: Olio canforato   Carlo. Carlo. Carlo. Il nome gli girava in testa come una mosca maledetta, senza dargli tregua. Carlo, Carlo, Carlo. Il ritmo era irregolare, come un colpo di tosse secca, uno starnuto di memoria che non riusciva a scacciare. Si passò una mano sulla faccia, come a strappare via quel rumore fastidioso. Carlo, Carlo, Carlo. Paolo strinse le palpebre, grattò i talloni contro il lettino. Niente da fare. Quel nome tornava su, più forte ogni volta, rimbalzava nelle pareti vuote dello spogliatoio e si incastrava tra le luci fredde del soffitto. Carlo, Carlo, Carlo. Quello che aveva allenato nelle categorie che non guardava nessuno, quello che si era trascinato per anni credendo che un giorno sarebbe arrivato, e invece era rimasto lì, fermo, incagliato nella stessa miseria. Carlo, che aveva avuto una chance da giovane. Carlo, che aveva allenato la Juventus — almeno così diceva, anche se non se lo ricordava nessuno. Carlo, che era stato tr...

Off side

Capitolo 1: Thè liofilizzato  Le gambe di Paolo penzolavano dal lettino, i piedi quasi a sfiorare il pavimento. Il corpo sembrava non rispondere più, come se fosse tutto troppo pesante, e la testa gli martellava, la mente in tumulto. La luce dei led illuminava la stanza in modo freddo e spersonalizzato. La finale di Champions League era lì fuori, lo stadio pieno di un rumore che non riusciva più a sentire. La sua squadra si stava preparando in campo, ma lui non riusciva a staccarsi da quel vuoto che lo stava risucchiando. Non provava eccitazione, né paura. Solo un formicolio che lo faceva sentire estraneo a se stesso, come se fosse intrappolato in un presente che non riusciva a comprendere. Il respiro si faceva più pesante, la mente più confusa. Cercava di capire come ci fosse arrivato, ma niente sembrava avere un senso. La sua carriera? La scalata dalla terza categoria fino a quella panchina, dove, a pochi minuti dal fischio d’inizio della finale, si sentiva in bilico come...