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Adalberto, parlami ancora.



 Credo di aver letto il nome”Ferencvaros “ per la prima volta 35/36 anni fa. All’epoca collezionavo le uscite da rilegare della “Grande Enciclopedia del Calcio” della Fabbri editore ed il calcio per me era qualcosa di sostanzialmente letto, più che visto. In quel periodo, infatti, conoscevo meglio il modo di giocare del “Leoni di Hoghbury” o della Grande Honved di quello della mia Fiorentina. Per questo il match di questa sera per me è anche un incontro tra due epoche della mia passione per il football. Un cortocircuito tra l’immaginazione dell’adolescenza e la fredda visione delle cose dell’età adulta. Non c’è nostalgia, ma solo una malinconica consapevolezza che il tempo passa e anche una semplice partita si mette a ricordartelo. Come se non bastassero i dolori. O l’allungamento del periodo refrattario. Comunque non vorrei tornare indietro, no, ogni stagione della vita si porta pur dietro la sua gioia. Però una puntatina veloce veloce, la farei. Per re immergermi per un attimo in quella sensazione di calcio solo raccontato. E nella soddisfazione della solidità che sfida il cronometro.

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