C’è una notizia nel calcio italiano:una banda di pirati scorrazza in giro per la serie A. Niente ossa o teschi sui vessilli, solo un giglio rosso in mezzo al viola. Una banda di reietti, di bollati, di non desiderati che decide di saccheggiare il campionato, cannoneggiando o sfidando all’arma bianca chiunque gli si pari davanti. Il tutto con la serenità e la forza delle cose semplici. Perché le cose semplici, quando sono impregnate di furore e fiducia, sono le armi più letali. La Fiorentina è una squadra basica, tatticamente ridotta all’osso ma con la grande capacità di saper leggere la mappa scritta dai momenti sul campo. La Fiorentina sa passare in pochi secondi da situazioni di pressione subita ad aggressione della porta avversaria. E riconosce quando l’avversario sanguina, cercando di finirlo ma solo in una condizione di sicurezza. La Fiorentina è una squdra cattiva ma in un senso diverso da quello con cui manifestano crudeltà squadre tipo l’Atalanta. Non cerca di annichilire l’avversario over performando sotto il punto di vista del dominio di gioco ma sfrutta le decisioni del nemico per colpirlo nei punti scoperti. Para e affonda, come se fosse un duello sull’asse sospesa di un galeone. Momenti di incessanti colpi d’archibugio alternati a blitz dalla retroguardia. E in mezzo a una questa ciurma di esaltati bucanieri un corsaro nero pronto a far la guerra a tutto ciò che si muove : Kean. Non so quanto durerà questa nuova età dell’oro della pirateria, però una cosa la so: adesso quaneo si avvista quel vessillo arrivare, si prova paura.
Il mal d’Africa è una cosa che fino a due settimane fa io consideravo una cazzata inventata da qualche turista per giustificare il viaggio appena fatto. Avevo una marea di timori e pregiudizi che non mi permettevano di concepire come fosse possibile avere nostalgia dell’epicentro del terzo mondo. E invece scopro sulla mia pelle che di questo, come di tante altre cose, non sapevo proprio un cazzo. L’Africa ti entra dentro. È incredibile come un posto così sporco, così lontano dal nostro concetto di pulizia, riesca a ripulirti così a fondo. Kaolack è una città che non ha niente di turistico. L’intero agglomerato urbano è un’insieme di macerie, case storte che tentano di ergersi, sabbia, monnezza sparsa e scheletri di vecchie auto depredate di qualsiasi parte minimamente funzionante. Per le strade caotiche e dissestate si sviluppa una specie di vorticoso ballo a 70 all’ora in cui esseri umani, automobili, motorini, animali e carri a trazione asinina si sfiorano incessantemente...

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