Ci deve essere una parte infinitesimale di filamento, una combinazione nei nucleotidi, un qualcosa, insomma, nel DNA che condanna il tifoso Viola a rimanere, dopo certe partite, con quel retrogusto alla merda piperita in bocca. La Fiorentina ha affrontato la Lazio con la giusta mentalità e una concentrazione durata 94 minuti, ha resistito senza soffrire neanche tanto ad una tattica bianco celeste incentrata sul tentativo di limitare il gioco di Italiano per poi sperare nell’occasione giusta. Ha fatto la sua discreta partita. Ma alla fine la tic tac allo sterco compare tra i denti comunque. Sarri pensa per il match ad una situazione tattica che prevede una difesa con una linea a quattro bloccata, Rovella davanti ai difensori con le sue mezze ali a galleggiare tra il raddoppio difensivo e la ricerca dello spazio da aggredire in avanti. L’applicazione degli esterni alti nel ripiego, mira a ingabbiare sul nascere la transizione del primo anello delle catene laterali di Italiano ...
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